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Nuovo mixato sulla mia pagina di Cratedigga!

Ho cercato e trovato un bel po’ di dischi ultimamente, soprattutto in area Boogie ed Electro-funk, un suono che mi interessa molto.

All’inizio degli anni ’80, mentre la Disco affrontava l’ormai popolare ed inevitabile declino, nuovi sottogeneri post-disco stavano fiorendo.

Boogie, Disco Funk, Electro-funk, prendevano alcuni elementi dall’ormai codificata formula della Disco anni ’70 e li rimodellavano aggiungendo i primi sintentizzatori e drum machine disponibili (e abbordabili) in commercio.

Questa nuova formula fatta di mid-tempo, linee di basso grasse e funky, elementi elettronici e persistenti voci soul stava andando in una direzione diversa rispetto al contemporaneo sviluppo dell’Italo Disco, con la sua esasperzione del lato elettronico.

Il Boogie si modificherà in seguito in Electro dando vita ai primi esperimenti Hip Hop. E, insieme all’Italo, al P-Funk e alla New Wave, il Boogie avrà una forte influenza nel dare forma e sostanza a quella che sarà chiamata da lì a pochi anni, a Detroit, Techno.

Tornando all’argomento del mixato, la Peoples Potential Unlimited è un’etichetta che sta facendo un ottimo lavoro, ripubblicando oggi tesori perduti di quell’era, spesso fatta di scene locali e dischi stampati in poche centinaia di copie.

Ho pensato di fare un mixato/podcast con alcuni dei loro dischi, estratti da un catalogo ancora piccolo ma già molto vario ed interessante..

Scaricate e buon ascolto!


Peoples Potential Unlimited Mix
by passEnger

Tracklist:

01. Ball Players – American Worker
02. The Midnight Express Show Band – Breeze Up
03. Bozeman & Roberts – Grandma
04. The Midnight Express Show Band – Danger Zone
05. The Pinch – Shot Out
06. Bozeman & Roberts – Working Mama
07. Glass Pyramid – Better By The Minute
08. The Midnight Express Show Band – Danger Zone Demo
09. Glass Pyramid – Country Cowboy (Instrumental)
10. Jim Bennet – Hold That Groove
11. The Midnight Express Show Band – Receiving End

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gen/10

18

“Cosmic Probe” DJ Mix by passEnger

Mercoledì 25 Novembre Annie Hall si è esibita live sul palco di Just Music Makers, per la sua prima italiana.
Le abbiamo rivolto alcune domande per conoscerla meglio, buona lettura!

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Annie, il tuo suono ha chiari riferimenti a quello che è l’originario suono electro di Detroit, con la sua devozione per l’equipment analogico e il suo immaginario volto al futuro fatto di tecnologia, macchine, spazio. Ci racconti come è nato il tuo interesse per questo tipo di suono e quali artisti o dischi ti hanno influenzato di più?
La mia attività di DJ inizia con l’electro più purista, Miami Sound, suoni robotici, ecc. Quando scoprii il sound di Detroit fu come tornare a casa, perché in esso trovai tutti gli elementi che amo della musica elettronica ma con un’anima molto soul, e con un grande flow.. Tutto molto musicale e melodico, con influenze spaziali e futuristiche, tutte cose che adoro, da grande appassionata di astronomia, fisica e scienza quale sono sin da quando ero molto piccola. Fu così che iniziai a comprare dischi di techno ed electro di Detroit, finché questi diventarono una parte fondamentale del mio suono e del mio bagaglio; queste stesse contaminazioni mi ispirano quando produco la mia musica.
Per quanto riguarda le mie influenze, è molto difficile per me fare solo alcuni nomi, perché sono molto diverse e non solo di Detroit. Di sicuro le etichette che non mancano mai nella mia valigetta sono Underground Resistance, Warp, Skam, Clone, Frustated Funk, Detroit Underground… Per quanto riguarda gli artisti, di sicuro spazio molto di più, perché non sono stata influenzata solo da artisti elettronici; per citarne solo alcuni, che sviluppano stili diversi, potrei dire James Stinson, Gerald Donald, Autechre, Convextion, Aphex Twin, J Dilla, Carl Finlow, Funckarma, Roy Ayers…

Passando alla tecnologia, ci dici qualcosa sulle tue tecniche di produzione? Come crei le tue tracce? Che sofware e hardware usi?
Nel momento in cui comincio a comporre tutto dipende, sempre, dal mio stato d’animo: non so mai veramente, all’inizio, quale sarà la strada che prenderò. Il punto è trovare quel suono che mi trasmette un sentimento e, a partire da lì, in un modo o nell’altro comincio a lavorare.
All’inizio usavo solamente macchine reali (synth, drum machine ecc.), tutto hardware, è così che ho imparato; più tardi cominciai ad incorporare il software e a lavorare con entrambi contemporaneamente, perché mi piacciono anche alcuni suoni più digitali. Ad esempio mi piace molto usare Reaktor, un software che ti permette di creare i tuoi sintetizzatori e di costruire suoni più elaborati, più nuovi e digitali, con grande forza e grandi opportunità di sperimentazione. Offre molte possibilità al momento della creazione di suoni di sintesi, suoni più elaborati, più nuovi e digitali, ma con grande forza e sapore sperimentale.

annie hall

Parlaci invece del tuo quotidiano, che ruolo ha la musica durante la tua giornata?
La musica ha un ruolo di primo piano nella mia vita, in tutti i sensi, anche nel quotidiano … Ascolto musica in ogni momento, quando lavoro, quando guido, o semplicemente quando sono sdraiata sul divano. Ascolto tutti gli stili di musica, non sempre elettronica. Il mio iTunes ha così tanti stili diversi che a volte mi spavento :)
Di fatto in casa ascolto di tutto e riesco a trarre idee da qualsiasi cosa; credo che questo sia qualcosa che mi arricchisce molto come produttrice, e mi aiuta a superare molte limitazioni al momento della creazione.

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Annie ci ha anche dato una registrazione di un suo dj set da scaricare, buon ascolto!

Scarica il set di Annie qui.

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In occasione della prima session di Just Music Makers, Andrea Pregel ha intervistato Vaghe Stelle, sul nostro palco Mercoledì 25.

Buona lettura!

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Daniele Mana è un giovane musicista, dj e produttore torinese.
Ha un sacco di tatuaggi, ma proprio tanti.
È uno dei fondatori dello studio ASA~AMA, specializzato in progetti editoriali, installazioni artistiche, illustrazioni, grafica e sound design.
Probabilmente negherà l’evidenza, ma è chiaramente un nerd.
Lo abbiamo intervistato in vista della prossima esibizione a sPAZIO211 per il primo appuntamento stagionale di Just Music Makers.

Ciao Daniele, si mormora in giro che tu sia un nerd malinconico. Te la senti di sfatare una volta per tutte queste malignità?
Ciao Andrea. Del malinconico posso andarne anche fiero, è uno stile di vita ormai per me… Del nerd non ne sono molto orgoglioso e ce la metterò tutta con le prossime risposte a dimostrare il contrario.

Mai come nel tuo caso la musica rappresenta una necessità, un’urgenza. Come ha avuto inizio e come è proseguito nel tempo il tuo percorso di ricerca sonora?
Sì, hai ragione, la musica è stata ed è tuttora una via di fuga assolutamente necessaria. All’inizio era solo una questione di ascolto, crescendo e maturando ho sentito il bisogno di esprimere tramite il suono quello che a fatica riuscivo ad esprimere a parole.
Con questa prima risposta mi sono giocato la possibilità di contraddire le voci sulla malinconia, ora se dovessi cominciare a parlarti della mia ricerca sonora verrei catalogato come nerd a vita… Quindi ti dico che non faccio nessuna ricerca e che mi nasce tutto spontaneo perchè sono un figo… un figo vero.

Parlando dei tuoi progetti passati emergono prima i Nice Guys e poi The Pure… Tralasciando l’autocompiacimento nella scelta dei moniker, cos’hanno significato per te queste esperienze?
Ogni progetto è riferito a un momento specifico della mia vita, sia i moniker che la musica raffigurano questi momenti. Il primo con i Nice Guys era un periodo di scoperta in cui mi sono affacciato, con Cris, al mondo della musica in modo serio e professionale; è stato importantissimo e devo molto a quel periodo. The Pure è stato altrettanto importante, perchè ho cominciato a ricercare un suono personale che mi raffigurasse a pieno, ma che fosse nello stesso tempo originale.

Restando in tema di avventure importanti, hai avuto la fortuna e soprattutto il merito di prendere parte alla prestigiosa Red Bull Music Academy a Seattle. Lascia perdere le risposte da nerd…vogliamo il gossip!
Bè… La prima cosa che mi sento in dovere di dire è che la Red Bull crea dipendenza… L’Academy pure!

Parliamo di filosofia. Il 2009 ha segnato per te la chiusura di un ciclo e l’inizio di qualcosa di nuovo…
Non dire la parola ciclo in mia presenza!

Il nome Vaghe Stelle trae concettualmente spunto da Leopardi e Luchino Visconti. Scegli sempre trame allegre…
Sei simpatico… Guarda il film poi mi dici.

Non te la prendere, si fa per scherzare. Noi siamo contro gli stereotipi. Però fallo un sorriso ogni tanto…
(non risponde, ndr)

Ok, ok, la smetto. Dal punto di vista prettamente musicale, il progetto Vaghe Stelle segue traiettorie armoniche ben delineate. Quali sono i principali riferimenti e qual è la direzione che stai intraprendendo?
Vaghe Stelle prende spunto da tutta la scena cosmic e psichedelica, dai Beatles in avanti, passando per il noise e la techno, cercando di far ballare con il suono più personale possibile…

A breve vedranno la luce anche alcune delle tue produzioni…
Sì, a brevissimo uscirà il primo ep, Cicli 1, sulla label italiana Margot Records.

Arriviamo finalmente all’attesa rubrica “L’angolo del nerd”: descrivici i tuoi giocattoli, quali strumenti utilizzi per comporre ed esibirti dal vivo?
Bè, i miei trick per la produzione non te li dico neanche sotto tortura! :)
Amo il suono dei vecchi synth analogici e investo tutti i miei risparmi per collezionarli… Per il live uso un laptop un campionatore e un po’ di controller, tra cui il Monome un bell’oggettino in legno con tante luci colorate…

sPAZIO211 è un punto di riferimento in Italia per tutta la scena musicale indipendente ed è uno dei pochi locali realmente disposti ad accogliere nuovi suoni tra le proprie mura. Cosa dobbiamo aspettarci dalla tua esibizione?
Che domande, fuoco e fiamme!

Vuoi concludere l’intervista con una frase allegra?
Tristezza a palate.

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Vaghe Stelle Home Page

Latest tracks by vaghe stelle

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La nuova session di Just Music Makers si terrà Mercoledì 25 Novembre, in quel bel club che è sPAZIO 211 a Torino.

La line up include uno dei nostri artisti preferiti: Annie Hall, da Madrid, sarà l’headliner della serata con la sua electro melodica di matrice detroitiana, reinterpretata con un’estetica moderna e una spiccata sensibilità.

Sarà sul palco anche Vaghe Stelle, che presenta il suo live fatto di groove alieni e obliqui; io e xluve completiamo infine la line up con il nostro suono deep techno/electro.

Tutti gli artisti suoneranno live set, aspettatevi un viaggio attraverso suoni che non si sentono spesso in giro.

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nov/09

9

Cratedigga ///

Cratedigga /// è un blog che ho iniziato a curare un po’ di tempo fa, dove condivido mixati che registro di tanto in tanto.
Di solito sono sviluppati nell’arco di dieci tracce, a volte seguono un filo conduttore comune, a volte sono solo figli dell’urgenza e del momento.
…e comunque quasi sempre vinyl only!

Qui potete sentire l’ultimo mixato:

passEnger – As We Travel – DJ Mix by passEnger

Menter qui trovate il blog completo con brevi introduzioni ai mixati e le tracklist:

Cratedigga ///

Ovviamente si possono scaricare, cliccando sulla piccola freccia a destra del player.
Buon ascolto!

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Ed eccoci finalmente!

Sta per cominciare una nuova stagione, per noi.

Siamo sempre stati interessati ai live/concerti di musica elettronica e al modo in cui le persone si approcciano ad essi.
Nel corso degli anni abbiamo organizzato diverse serate, eventi, listening party e così via, al fine di esplorare le possibilità di fare musica dal vivo con strumenti elettronici.
All’inizio avevamo creato il concetto di  “In My Room”, ovvero una sorta di esibizione “casalinga” portata nei locali, in cui abbiamo spinto il nostro sound, a volte anche in surround, in connessione con la manipolazione video live, grazie nostro amico Roberto / Headvision.

Quindi ci fu la serie di party GOOD:LIFE, focalizzata su dj / performance live, in cui abbiamo ospitato amici e musicisti di casa (Noego, Ksoul, Alexxei’n'Nig) e dall’estero (Tiny da Dresda).

Nel 2008/2009 abbiamo organizzato i listening party “We Are Just Music Makers”.
Abbiamo invitato diversi artisti elettronici ad esibirsi in live set chiedendo loro di condividere con le persone il loro universo musicale (non preoccuandosi dell’”accessibilità” musicale o delle esigenze di ballo), per mostrare le macchine che utilizzano, per interagire con i partecipanti. Abbiamo invitato Davem, The Pure, Roberto Bardini, Binary/Eniac, Slowset.

Nella nuova stagione 2009/2010 vogliamo proseguire il percorso tracciato.

“We Are” è caduto e ora rimane semplicemente, “Just Music Makers”.

La formula delle serate è sempre semplice e diretta: invitiamo 2 o 3 artisti ad esibirsi live, lasciando loro la libertà di esprimersi con i loro suoni.

In generale vogliamo rompere la dicotomia imperante che impone o dance music nuda e cruda o musica da ascolto priva di coinvolgimento, scegliendo artisti per noi speciali che rispettiamo per le loro visioni ed idee.

Il primo party sarà a breve.

Speriamo di vedervi lì!

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Just Music Makers è un’IDEA.
L’idea di ritornare a mettere al centro la musica, e gli artigiani che la creano con i loro strumenti, seguendo percorsi orginali e personali.

Just Music Makers
è uno SPAZIO DI LAVORO aperto, su WEB,
dove i musicisti e gli ascoltatori possono condividere buona musica, conoscenze tecnologiche, opinioni e idee.

Just Music Makers è un PARTY in veri CLUB,
dove si possono ascoltare i music makers all’opera, parlare con loro di come creano la musica, di cosa vogliono esprimere, di come si sentono a fare quello che fanno.

Questo è Just Music Makers.
Benvenuti a bordo!

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