CAT | Music
8
Dialogo tra musica classica ed elettronica / passEnger+xluve @ RAI Nuova Musica
0 Comments | Posted by passEnger in Live, Music
RAI Nuova Musica / The Future Sound Of Classical è un interessante esperimento che giustappone, nella stessa location, musica classica contemporanea e nuova elettronica. Ideata dall’Orchestra Sinfonica Nazionale e da Associazione Culturale Situazione Xplosiva, è alla sua sua seconda edizione, e si tiene nella suggestiva cornice dell’ Auditorium RAI di Torino.
Il programma delle serate include l’esecuzione da parte dell’Orchestra Sinfonica RAI di una serie di brani di musica classica contemporanea (includendo sia autori emergenti sia grandi classici) e la performance di act elettronici sia in dj set che in live set. La vera compenetrazione tra i due mondi avviene però nella seconda parte dell’esibizione del progetto elettronico, quando esso è chiamato a eseguire un remix di uno dei brani eseguiti dall’orchestra la stessa sera.
Io e Marco (passEnger + xluve) siamo stati invitati ad esibirci a RAI Nuova Musica il 4 Febbraio 2011, presentando un live set inusuale, con materiale pressochè inedito, tra ritmi astratti, sequenze ambient e improvvisazioni su Synth e Drum Machine.
passEnger + xluve Live @ RAI Nuova Musica | Auditorium RAI, Torino, Italy (Feb. 4th, 2011)
Per l’operazione di remix ci è stato quindi assegnato il brano ‘The Hague Hacking’ per due pianoforti e grande ensemble, scritto da Louis Andriessen, considerato il maggior compositore Olandese contemporaneo.
Eseguito dall’Orchestra Nazionale della RAI insieme alle gemelle Katia and Marielle Labècque ai pianoforti e diretto da Frank Ollu, The Hague Hacking è un complesso ed affasciante brano che abbiam rivisitato usando le registrazioni delle prove della mattina stessa.
A voi il risultato!
passEnger + xluve – Live Rework of ‘The Hague Hacking’ by Louis Andriessen
Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in English.
10
Just Music Makers #04 – Gerald Mitchell Live!
2 Comments | Posted by passEnger in Just Music Makers Nights, Live, Music
Just Music Makers è onorata di aprire il 2011 con un ospite a sorpresa, Gerald Mitchell!
Autore circa un anno fa di un inatteso quando sorprendente set alla consolle di un noto club di Torino, che in molti ancora ricordano tra i più positivi, coinvolgenti e soulful dj set techno/house di quell’anno, Gerald tra pochissimi giorni ritorna a Torino.
Gerald Mitchell non ha bisogno di grandi iperboli per essere presentato, a differenza di molti dj che calcano le nostre consolle, ma basta dare un’occhiata alla sua biografia.
Nato e cresciuto a Detroit, membro portante dell’Underground Resistance, leader e tastierista del collettivo e live band Los Hermanos, autore di brani che han fatto la storia della techno più soulful e funky, tra cui l’eterna melodia di quel classico chiamato Knights of the Jaguar, Gerald è una presenza costante e riconoscibile nel panorama Techno e House degli ultimi 15 anni.
Sempre attivo nella sua ricerca per portare elementi funk, jazz, gospel nella techno del futuro, Gerald Mitchell sarà di scena armato di dischi e tastiera per un dj set/live ibrido in un intimo e accogliente club nel cuore di Torino, “Le Tabac” ai Murazzi, Giovedì 13 Gennaio 2011.
Siateci!
///JMM Crew
4
Francesco Stella in the mix /// JMM03 Podcast – parte 2
1 commento | Posted by xluve in Music, Music Makers
Ecco a voi la terza ed ultima parte dell’intervista (qui la prima e qui la seconda parte) a Francesco Stella, label manager di Eclipse Music.
In questo suo secondo mixato Francesco si sposta su periodi più recenti ed arriva al cuore delle coordinate musicali, espressive ed emotive che lo hanno portato a creare Eclipse Music. Buon ascolto!
Francesco Stella – JMM03 Podcast (parte 2)
Download: Francesco Stella – JMM Podcast – parte 2 (click con il destro + ‘salva come’)
Scuba – Green Light [Ovum recordings]
Per molti anni ho suonato questo disco dal centrino azzurro con rappresentato sopra il bimbo Max del racconto ‘Where The Wild Things Are’ ma non potevo immaginare che dietro il nickname Scuba si nascondesse uno dei produttori di Philadelphia che stimo di più, King Britt. In assoluto uno dei suoi lavori che preferisco di più, sei tracce una più bella dell’altra. Ho scelto ‘Green Light’ perché rappresenta di più il mio concetto di musica deep.
Rhythm & Sound w/ Paul St. Hilaire – Spend Some Time [Burial Mix]
Scriverò un unico commento su le prossime tre tracce, a partire da questa.
Genio allo stato puro, la capacità di Moritz Von Oswald e Markus Ernestus di plasmare generi nuovi di Electronic Dub ha segnato indelebilmente gli anni ’90 e ha consolidato la loro reputazione iniziata con le produzioni Basic Channel, Cyrus, Maurizio e i vari Rounds numerati. Riuscire ad avere una visione così profonda della cultura musicale giamaicana rimanendo chiusi nello studio di una gelida Berlino a chilometri di distanza dal mare caraibico e dalle temperature rigeneranti è un qualche cosa che può accadere solamente a chi è dotato della stessa immaginazione di Stevenson, costretto a letto nelle desolate lande di Scozia e alle prese con la stesura di quel capolavoro intitolato ‘L’isola del Tesoro’. Il suono del duo teutonico ha fatto maturare inconsapevolmente dentro di me il desiderio di aprire una label che promuovesse suoni profondi.
Rhythm & Sound – Queen In My Empire (Version) [Burial Mix]
Vedi sopra.
Round Four Feat. Tikiman – Find A Way [Main Street Records]
Vedi sopra.
Larry Heard – Missing You [Jack Trax]
Avrei potuto scegliere tantissime tracce più rappresentative del suono di Mr. Fingers, ma non ho resistito e ho incluso quella che rappresenta meglio me e i miei trascorsi da DJ di warm up. Per molti anni quando suonavo con la Daisy Tribe ho dovuto aprire i set di grandi nomi della scena House e quindi la mia ricerca puntava a proporre tutte quelle tracce che potessero accompagnare con dolcezza la gente sul dancefloor. Questa era una di quelle.
Frankie Knuckles presents Satoshie Tomiie – Tears [FFRR US]
A chi pensa che le canzoni House parlino solo di sesso e droga ecco una pronta smentita!
I’m a real good actor / This is a heavy roll / Our love is a script /
And you carry total control / Like a clown and I’ve been smiling /
Whenever people were all around / But when the curtain comes down / And the circus is through / No one is left but me you and all my /
Tears / So many tears and my tears / One word could wash them away / One word could take the place.
Per chi come me è cresciuto musicalmente a cavallo tra gli anni 80 e 90 Robert Owens ha rappresentato niente più e niente meno che la migliore voce maschile della scena House. Tears è un classico che mantiene intatta la sua magia a distanza di anni.
John Daly – Freak Out Or Get Out [Wave Music]
Era esattamente il 2007 quando in piena fase creativa e alle prese con il concepimento di Eclipse esce sull’etichetta di Francois Kevorkian il disco di un produttore irlandese a me sconosciuto. Senza troppi giri di parole posso tranquillamente asserire che John Daly mi ha dato la spinta definitiva nell’intraprendere l’avventura discografica.
Boyd Jarvis – Atmos-Fear (Atmospheric Mix) [Wave Music]
E’ stata dura non includere in questo podcast una traccia di Francois Kevorkian, molto probabilmente uno dei personaggi che preferisco in assoluto nella cultura dance. Alla fine sono contento di aver comunque scelto due tracce della sua etichetta Wave Music, mi fa sognare e in un certo senso mi sento più vicino al Francois K manager che al Francois K ineguagliabile e inimitabile DJ/producer. ‘Atmos-Fear’ è stata una traccia che ha accompagnato per tanti anni i miei set e trova ancora sempre un posticino nella mia borsa. Ha tutti gli elementi del suono Wave, forte impatto sul dancefloor mantenendo suoni eterei e profondi.
Mood II Swing – Call Me (Duke’s Pink Mix) [Earth, Moon & Sun]
John Ciafone & Lem Springsteen sono ricordati per aver prodotto nel corso di un ventennio una quantità di musica di inestimabile valore. La versione firmata DJ Duke di ‘Call Me’ mi rimanda imediatamente alle atmosfere Loft di David Mancuso e ai suoni vintage di Dexter Wansel. Disco che ha segnato il 2000 ed è stato ampiamente suonato anche da DJ Harvey e Idjut Boys.
Bobby Konders – Version [Nu Groove]
Volevo includere in questo podcast un disco della Nu Groove che è stata per molto tempo, ed è tutt’ora, una delle mie label preferite. La puntina è caduta su ‘The Poem’, un classico che non ha bisogno di presentazioni, ma poi ho deciso di suonare ‘Version’ che è la stessa identica traccia ma priva delle parole Dub Poet che rimandano ancora alle atmosfere giamaicane già esplorate con i Burial Mix di prima.
Maurizio – M4 [Maurizio]
Era il 1995 la prima volta che ascoltai Francois Kevorkian a Londra e mi ricordo come se fosse ora l’effetto che mi fece ascoltare M4 sul sound system del Ministry Of Sound (per chi non lo sapesse disegnato e progettato da Richard Long e Larry Levan per volere di Harvey Bassett). Dal giorno seguente mi sono messo alla ricerca di questo disco sconosciuto ma senza successo. Una volta tornato in Italia riesco finalmente a mettere le mani su questo disco di plastica rossa senza sapere che dietro a quel suono c’era l’uomo che cambiò definitivamente il mio modo di ascoltare musica. Moritz Von Oswald. Again!
Underground Sound Of Lisbon – Are You Looking for Me? (In The Backroom II) [Twisted America]
Non poteva mancare un disco Twisted, che insieme alla Tribal sono state indubbiamente le etichette più innovative dell’house anni ’90. Puntando su un suono decisamente tribale le loro release hanno scandito un decennio con i successi firmati Murk, Danny Tenaglia e Peter Daou. Underground Sound Of Lisbon producevano sostanzialmente tracce da After Party come la smash hit ‘So Get Up’. Qui nel podcast ho scelto una delle mie preferite, Dirty House dal testo altamente erotico.
Soul Purpose – Soul Purpose Too [Low Pressings]
Benchè la Low Pressings faceva un suono troppo tribale e progressive per i miei gusti, questa traccia di Clive Henry e Justin Drake meglio noti come Peace Division rappresenta bene il genere che proponevo in apertura quando c’era la necessità di un suono più deep.
Lou 2 – Freaky [Strictly Rhythm]
Ed eccoci alla Strictly Rhythm! Penso che nella mia collezione di vinili ci siano più Strictly che dischi di altre label. Una delle etichette più prolifiche della storia dell’House americana. Ne ho preso uno a caso e come per magia è venuta fuori una produzione di Little Louie Vega. Deep allo stato puro, classe e qualità da vendere come tutte le produzioni firmate MAW, che si tratti di Louie Vega o Kenny Dope o tutti e due insieme.
Avrei dovuto soffermarmi molto di più sulle produzioni Masters At Work ma sinceramente sono andato in crisi, poco spazio e necessità di sintetizzare non aiutano di certo a selezionare le tracce più rappresentative del loro lavoro, dai progetti Kenlou ai capolavori Nuyorican Soul, fino alle incursioni disco ’70 di The Bucketheads, loro sono stati i veri pilastri della cultura House americana con influenze più Soul, Afro, Latin e Jazzy.
Virgo – Free Yourself [Trax Records]
Ok Trax Records! da dove cominciare? Difficile scrivere due righe su quella che molto probabilmente è stata l’etichetta House per antonomasia. Trax vuol dire innanzitutto centrino rosso con scritta bianca, un segno inconfondibile che rimanda a Chicago, a Ron Hardy, alle produzioni di leggende come Frankie Knuckles, Mr. Fingers, Phuture, Marshall Jefferson, Adonis. Ed ecco proprio questi ultimi! Potevo scegliere ‘No Way Back’ di Adonis oppure qualche traccia di Jungle Wonz. Sinceramente ho voluto puntare su un Trax meno popolare ma sempre noto agli appassionati e la scelta non poteva cadere che su una loro produzione congiunta, Adonis Smith + Marshall Jefferson = Virgo! uno dei progetti più interessanti su Trax Records. Lascio a voi il giudizio!
Rhythim Is Rhythim – It Is What It Is [Transmat]
Da Chicago a Detroit nel mezzo la storia della musica dance elettronica. Due città, due generi House e Techno. Scelgo “Icon” o “It Is What It Is”? ..ma che ne so!!! Chiudo gli occhi e pesco a caso, ed eccoci qui! Una delle tracce più soulful di Derrick May, perché Detroit Techno vuol dire una miriade di stili diversi, allora su cosa puntare per comprendere meglio il concetto di Hi Tech Soul? Traccia adattissima sia per un’audience House che Techno, ha segnato i miei gusti musicali per sempre. Intensamente suonata da DJs come Francois K, Laurent Garnier, Tony Humphries, Marshall Jefferson, rimane oggi uno dei migliori esempi di Detroit Techno che io conosca. Qui un mio piccolo segno di riconoscimento va a due DJs di Torino, Federico Gandin e Gianluca Pandullo, che mi hanno avvicinato ai suoni di questa label e di questo ineguagliabile genere musicale.
Basic Channel – Q1.1/I [Basic Channel]
1993! Questo disco è stato prodotto nel ’93. Penso a cosa si ballava in quell’anno mentre questi due erano da qualche parte su Marte ad esplorare nuovi orizzonti sonori. Si, sto di nuovo parlando di nuovo di quei due simpatici ragazzi, Moritz Von Oswald e Markus Ernestus. Altra label fondamentale della quale consiglio un attento ascolto (intero catalogo) e per capire cosa mi ha spinto ad intraprendere l’avventura Eclipse.
Galaxy To Galaxy – Hi Tech Jazz (Live Version) [Underground Resistance]
E così siamo giunti alla fine del podcast. Vi lascio con una traccia firmata UR e direi che ogni commento è superfluo.
Piuttosto vorrei fare una considerazione sul fatto che due ore di podcast non sono minimamente sufficienti per esplorare il mio universo musicale. Ho omesso decine di act, band e produttori che stimo, per citarne alcuni, Black Science Orchestra, Gary Numan, Model 500, Liquid Liquid, Joy Division, Tangerine Dream e molti altri, ma devo dire che mi sono divertito a scovare dischi che mi hanno riportato indietro nel tempo e il mio ringraziamento più sincero va ai ragazzi di Just Music Makers che mi hanno dato questa possibilità. Dedico quest’ultimo disco a loro e soprattutto a Voi! Se leggete quest’ultima riga vuol dire che avete avuto la pazienza di seguirmi e di ascoltare. Grazie!
14
Francesco Stella ai piatti! / Influenze e visioni sonore dietro alla creazione di una label.
0 Comments | Posted by xluve in Music
Ed eccoci alla seconda parte dell’intervista (qui la prima) a Francesco Stella, label manager di Eclipse Music. Come detto, abbiamo chiesto a Francesco di registrare un podcast che cercasse di ri(n)tracciare le coordinate musicali, espressive ed emotive che lo hanno portato a creare Eclipse Music.
Come sempre in questi casi, difficile è sintetizzare anni di musiche ed esperienze ad esse legate.. alla fine sono arrivati ben due podcast, corredati di commenti e note personali. Mettetevi comodi per l’ascolto e buona lettura di questa prima parte!
Francesco Stella – JMM Podcast (parte 1)
Download: Francesco Stella – JMM Podcast (parte 1) (click con il destro + ‘salva come’)
Wendy Carlos – Spring [Columbia]
Wendy Carlos, al secolo Walter Carlos è una musicista statunitense che per troppo tempo ha subito critiche ingiustificate dovute principalmente al suo cambio di sesso. Oltre ad essere un’ottima fotografa di eclissi solari Wendy è soprattutto un pilastro dei suoni sintetizzati, il suo incontro con Robert Moog la portò a studiare a fondo la sintesi del suono fin dai primi anni ’60. Nel 1972 pubblica ‘Sonic Seasoning’, doppio album sul quale appaiono quattro tracce, una per lato, ognuna dedicata ad una stagione. Brian Eno rivendica i natali del genere Ambient, ma Wendy Carlos arriva prima e in tempi non sospetti. ‘Spring’ è una miscela di lead synths e sperimentazioni acustiche che accompagnano dolcemente un ensemble di registrazioni ambientali primaverili di pioggia e tuoni.
Vangelis – Blade Runner Blues (Esper Edition Version) [Bootleg Version]
Vangelis non ha bisogno di molte presentazioni. Dieci minuti di pura poesia, ‘Blade Runner Blues’ è una delle tracce più ispirate dell’intera colonna sonora qui nella versione bootleg Esper Edition. Un lavoro che rasenta la perfezione, mi ha catturato fin dal primo ascolto, sono riuscito a decontestualizzarla e renderla uno dei punti fermi della mia formazione musicale.
Bowie / Eno – Subterraneans
Ultima traccia dell’album ‘Low’ di David Bowie, ‘Subterraneans’ è un riassunto preciso del periodo migliore di Bowie, quello che lo vede collaborare con Brian Eno alla stesura della trilogia berlinese, ovvero i tre album più sperimentali ‘Low’, ‘Heroes’ e ‘Lodger’.
Oscura e intrisa di atmosfere alienanti ‘Subterraneans’ è una delle tracce che più mi hanno ispirato negli anni.
Pharoah Sanders – Astral Traveling [Impulse!]
Uno dei compositori jazz più sperimentali della Impulse!, Pharoah incanta nel tempo grazie alla sua musica ricca di spiritualià e risonanza. ‘Astral Traveling’ è stata spesso campionata dai produttori di Nu Jazz e Drum & Bass per il suono rimbombante del contrabbasso e gli accordi profondi. Una delle composizioni jazz che preferisco!
Eddie Henderson – Nostalgia [Blue Note]
Tratta dall’album ‘Heritage’uscito su Blue Note nel 1976, ‘Nostalgia’ è il brano dove si sente maggiormente l’influenza di Miles Davis su Henderson, qui insieme a nomi come Patrice Rushen e Mtume. ‘Heritage’ rimane uno degli album di jazz funk anni ’70 più ispirati di sempre.
Flash & The Pan – Walking In The Rain [Albert Prodution]
Scoperta in versione house grazie ad un remix di Gemolotto, mi ci sono voluti parecchi anni prima di ricordarmi che il brano originale era degli australiani Flash & The Pan. Cavallo di battaglia di DJ Harvey ai suoi famigerati e segretissimi Sarcastic Disco Party di Los Angeles, ho sempre trovato nelle sue note e in quella voce così aliena un qualche cosa di magico e ipnotico.
The Durutti Column – Sketches For Summer [Factory Records]
Dipinto dal film ’24 Hours Party People’ come uno degli artisti più sfigati della scuderia Factory, Vini Reilly rimane uno dei musicisti più interessanti e introspettivi dell’intera ondata Post Punk. La cosa che colpisce di più di ‘Sketches For Summer’ è la sua semplicità e la dimostrazione che si può fare musica altamente emotiva pur non avendo tecnica e capacità esecutive di primo livello.
Holger Czukay, Jah Wobble & The Edge – Hold On To Your Dreams (Kebo Edit) [White]
Sicuramente Jah Wobble è più conosciuto per i PIL e Invaders Of The Heart che per le sue centinaia di collaborazioni con esponenti della World e Dance Music. ‘Hold On To Your Dreams’ è una traccia estratta dal mini EP del 1983 prodotto da Francois Kevorkian ‘Snake Charmer’ al quale collaborano niente di meno che Holger Czukay (ex Can), The Edge (U2) e Arthur Russell. La canzone dura più di 8 minuti, io ne ho fatto una mini edit ma garantisco che merita un ascolto dal primo all’ultimo solco.
Womack & Womack – Life’s Just A Ballgame (Dub Remix) [4th & Broadway]
La prima volta che ascoltai questo disco ricordo molto bene che ero in un negozio di dischi a New York e non potei fare a meno di comprarlo. Dopo tanti anni trova ancora spazio nella mia borsa di dischi.
Paul Lewis – Girl You Need A Change Of Mind (Idjut Boys Instrumental) [Central Records]
Gli Idjut Boys sono stati indiscutibilmente uno dei miei punti di riferimento, qui alle prese con la cover di un celebre brano di Eddie Kendricks ‘Girl You Need A Change Of Mind’. Nonostante il talento vocale di Paul Lewis renda giustizia al brano originale io ho scelto la versione strumentale che è meno conosciuta ed esprime meglio lo stile dub disco degli Idjut Boys.
The Orb – Little Fluffy Clouds (Danny Tenaglia’s Downtempo Groove) [Island]
Classico degli Orb remixato da Danny Tenaglia che riesce a spogliare il brano originale dagli elementi Trance rimpiazzandoli con un ritmiche bossa nova, pur lasciando intatta la magia psichedelica della traccia. Musica senza tempo e tutt’ora uno dei miei classici preferiti di sempre.
808 State – Pacific State [ZTT]
Disco che ha cambiato letteralmente il concetto di dance music. Un ibrido di House e Techno con sapori detroitiani, sicuramente uno dei capolavori della dance elettronica di matrice britannica firmato Martin Price e Gerald Simpson (A Guy Called Gerald). Uno dei dischi più suonati al The Haçienda di Manchester durante tutti gli anni ’90, mi ha sempre affascinato per i suoi elementi Ambient molto suggestivi e per le ritmiche sfrenate di Roland TR-808.
Manuel Göttsching – E2-E4 [Racket Records]
Scritto, suonato e prodotto nell’arco di una sera, ‘E2-E4′ rimane uno dei dischi più importanti della storia dell’elettronica. Manuel racconta che dopo molti ripensamenti passarono tre anni prima che decise di pubblicare il disco, sicuro del fatto che un brano basato su due accordi e della durata di 60 minuti potesse interessare a pochi. ‘E2-E4′ è stato un disco che ha ricoperto un ruolo fondamentale per lo sviluppo del genere House e Techno e non mi riferisco solo a Sueño Latino di Lippoli, Albanese e Gemolotto, oppure Remake di Carl Craig. Derrick May parlando della traccia durante un’intervista confidò che lui e Juan Atkins ascoltarono il disco per settimane intere e grazie a quei suoni fondarono il concetto di Science Fiction Music che diede il via alle esplorazioni sonore delle loro labels Transmat e Metroplex. Prima ancora, durante gli ultimi gloriosi anni del Paradise Garage, Larry Levan ne fece massiccio utilizzo nei suoi set di 12 ore, addirittura suonandolo per esteso in tutti i suoi 60 minuti di durata.
18
Just Music Makers – Missione #2 compiuta!
0 Comments | Posted by xluve in Just Music Makers Nights, Live, Music
Prima di raccontare com’è andata, vorremmo fare le congratulazioni agli ospiti della sessione #1, per i loro exploit recenti: Annie Hall chiamata per esibirsi al Sonar, e Vaghe Stelle invitato a Dissonanze. Ottimo risultato per loro e grande soddisfazione per noi.
///
La seconda puntata di JMM si è tenuta il 23 Giugno nel suggestivo spazio del Cortile della Farmacia, presso il Museo di Scienze Naturali di Torino.
Per questa occasione siamo stati onorati della presenza di due artisti inglesi in piena linea con l’attitudine sonora e personale di JMM: Plant43 e Jo Johnson. Artisti elettronici di nuova generazione, oltre alle loro produzioni curano anche il ciclo di serate Bleep43, che ha visto tra gli ospiti Surgeon, Dj Pete, Dj Stingray, Derrick May, Omar S, Convextion, Legowelt e molti altri.
Semplicità, cura del dettaglio sonoro e profonda immersione in mondi personali e senza compromessi, sono state le chiavi di lettura dei due live presentati.
Per completare la line up, Branda J ha aperto la serata costruendo un coeso e particolare percorso di hip hop elettronico e ritmi digitali di nuova generazione; io e Marco (passEnger+xluve) abbiamo quindi introdotto gli inglesi con uno scorcio del nostro nuovo set.
Qui di seguito alcuni video, foto, e le registrazioni dei live.
/// Plant43
Scarica: Plant43 Live @ JMM (click con il destro + salva come)
Emile Facey, londinese, ha all’attivo pubblicazioni su label di culto come Ai Records, Semantica e Cultivated Electronics (Myspace | Discogs).
Il suo live ha colpito per intensità e intransigenza, grazie a un percorso musicale coeso e articolato, fatto di architetture elettroniche intricate e profonda visionarietà.
/// Jo Johnson
Scarica: Jo Johnson Live @ JMM (click con il destro + salva come)
Jo Johnson (Myspace), anche lei da Londra, ha catturato gli ascoltatori con un set morbido e intenso, fatto di melodia e trasporto emotivo, senza sacrificare groove asciutti e coinvolgenti.
/// passEnger + xluve
Scarica: passEnger+xluve Live @ JMM (click con il destro + salva come)
Una sintesi del nuovo live sviluppato in primavera, sviluppato maggiormente con macchine hardware (synth e drum machine) e più libertà nell’improvvisazione.
Il canale youtube dove trovare tutti i video è qui: Just Music Makers | Youtube
Grazie a chi ha partecipato e chi ci supporta.
Arrivederci alla prossima puntata!
/// JMM
Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in English.